Vauro ripercorre vent'anni di rapporti tra italiani, stranieri e un io collettivo che di volta in volta è razzista, xenofobo, paternalista, imbarazzato o perfino complice. Per raccontare l'amara disillusione di chi è venuto a cercare lavoro, pace e democrazia e ha trovato un popolo diffidente e contraddittorio, pronto a offrire solidarietà e ad accogliere ma anche a rifiutare e sfruttare